La WADA ribadisce: Richiesta di squalifica da uno a due anni per Jannik Sinner

La World Anti-Doping Agency (WADA) ha confermato la sua posizione riguardo al caso di Jannik Sinner, numero uno del tennis mondiale, risultato positivo al Clostebol in due test effettuati a marzo 2024. In un'intervista a 'La Stampa', il portavoce della WADA, James Fitzgerald, ha dichiarato: "Come affermato a settembre, la WADA ritiene che la conclusione di 'nessuna colpa o negligenza' non fosse corretta secondo le norme vigenti, e chiede un periodo di sospensione compreso tra uno e due anni. La WADA non richiede la cancellazione di alcun risultato, eccetto quelli già annullati in primo grado. Poiché la questione è ora pendente dinanzi al TAS, la WADA non commenterà ulteriormente".
Il caso è nato quando Sinner è risultato positivo al Clostebol, una sostanza proibita, presumibilmente entrata nel suo organismo attraverso il contatto con il suo fisioterapista, Giacomo Naldi. Naldi aveva utilizzato uno spray contenente Clostebol per trattare una ferita sul proprio dito e successivamente aveva massaggiato Sinner senza guanti, causando una contaminazione involontaria. Un tribunale indipendente aveva inizialmente stabilito che Sinner non avesse colpa o negligenza, permettendogli di continuare a competere. Tuttavia, la WADA ha presentato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna, con l'udienza fissata per il 16 e 17 aprile 2025.
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Fitzgerald ha sottolineato l'importanza del principio di responsabilità oggettiva nello sport: "Senza di esso non ci sarebbe alcun antidoping e i dopati vincerebbero. Se un atleta positivo a una sostanza proibita non dovesse spiegare da dove proviene o come è entrata nel suo organismo, sarebbe fin troppo facile per chi ha imbrogliato sfuggire a sanzioni significative".
Ha inoltre evidenziato che alcune sostanze possono essere utilizzate per mascherare l'assunzione di altre: "La classe di sostanze degli agenti mascheranti comprende principalmente i diuretici, ma include anche probenecid e gli espansori al plasma, nonché sostanze con una struttura chimica simile che alterano i campioni di doping, modificano le escrezioni urinarie o nascondono la presenza di altri agenti dopanti. È importante che tali agenti mascheranti siano presenti nell'elenco delle sostanze e dei metodi proibiti".
La decisione finale spetterà al TAS, che dovrà valutare se confermare la squalifica richiesta dalla WADA o mantenere la precedente assoluzione di Sinner.