Liberazione di quattro soldatesse israeliane: Hamas viola l’accordo ma lo scambio prosegue

Hamas ha annunciato la liberazione di quattro soldatesse israeliane, parte di uno scambio di ostaggi previsto dal cessate il fuoco entrato in vigore domenica scorsa. Le giovani - Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy, tutte ventenni, e Liri Albag, 19 anni - appartenevano all’unità di sorveglianza elettronica delle Idf. Secondo quanto riferito, saranno rilasciate dopo 477 giorni di prigionia, in anticipo rispetto ai tempi previsti. Il portavoce militare di Hamas, Abu Ubaida, ha confermato l’operazione, riportata da al-Arabiya.
Le soldatesse erano state catturate presso la base militare di Nahal Oz durante un’incursione di Hamas il 7 ottobre 2023, che aveva causato la morte di 52 soldati israeliani. Nel medesimo attacco erano state rapite altre tre persone dell’unità, tra cui Agam Berger, di cui non si hanno notizie. Le prigioniere avevano il compito di monitorare in tempo reale le immagini di sorveglianza al confine con Gaza.
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L’elenco delle prigioniere da liberare, comunicato da Hamas, ha causato tensioni nell’accordo. Israele aveva richiesto il rilascio prioritario di civili rispetto ai militari, come accaduto nel primo scambio. Nonostante questa violazione, Tel Aviv ha accettato la lista, giudicando la questione non abbastanza grave da interrompere l’intesa. Tra gli ostaggi figurano anche due civili israeliane, Arbel Yehud, 29 anni, e Shiri Silberman Bibas, 33 anni, insieme ai figli di quest’ultima e al marito Yarden. Yehud era stata inizialmente esclusa dal rilascio domenica scorsa per una disputa interna ad Hamas, sostituita da Emily Damari.
Hamas ha segnalato errori nei nomi di alcuni prigionieri palestinesi che Israele deve rilasciare. Le procedure di scarcerazione dovrebbero iniziare nelle prime ore di oggi. La Croce Rossa, secondo al-Jazeera, si sta dirigendo verso il valico di Kerem Shalom per agevolare lo scambio.
Il cessate il fuoco ha permesso l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha riferito che ieri sono entrati 339 camion, un numero inferiore rispetto ai 653 registrati il giorno precedente. Complessivamente, più di 4.200 camion di aiuti sono stati consegnati nei sei giorni di tregua.