Sinner sul caso doping: Sono innocente, colpa mia se il protocollo non funziona?

Jannik Sinner ha discusso nuovamente il caso doping che lo coinvolge, rispondendo alle domande dei giornalisti dopo la vittoria contro Nicolas Jarry al primo turno degli Australian Open. Durante la conferenza stampa, gli è stato chiesto se provasse solidarietà per Jarry, che nel 2019 aveva ricevuto 11 mesi di squalifica per doping. Sinner ha dichiarato di non conoscere i dettagli del caso del tennista cileno, rendendo difficile esprimere un'opinione. "Nonostante la sua squalifica, siamo stati trattati allo stesso modo", ha spiegato, sottolineando che il protocollo in vigore deve essere rispettato.

L’azzurro ha precisato che, se il protocollo presenta delle lacune, non è colpa sua. "Mi dispiace per chi sta passando situazioni difficili, ma posso parlare solo per la mia esperienza", ha aggiunto Sinner, che sta ancora affrontando il suo processo. "Sono stato giudicato innocente, la quantità di Clostebol trovata nel mio corpo era inferiore a un miliardesimo di grammo e si trattava di contaminazione", ha concluso. Sinner ha quindi escluso qualsiasi paragone con il caso di Jarry, data la sua mancanza di conoscenza sui particolari della vicenda.

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Esordio positivo per Anna Kalinskaya al Masters 1000 di Madrid: la tennista russa ha battuto la francese Diane Parry in due set, 7-6 (4), 6-4, accedendo al secondo turno del torneo sulla terra rossa spagnola.

Sinner resta al comando: 52 settimane da numero uno nel ranking ATP
Jannik Sinner raggiungerà le 52 settimane consecutive da numero uno al mondo nel ranking ATP. Un traguardo storico, diventato ufficiale oggi dopo il forfait di Carlos Alcaraz dal torneo Masters 1000 di Madrid.

Sinner pronto al rientro, Draper e Alcaraz lo difendono: Non merita tutto questo odio
Jannik Sinner si prepara a tornare in campo agli Internazionali d’Italia, in programma dal 7 maggio. Dopo i tre mesi di stop legati alla squalifica per il caso Clostebol, il numero uno del mondo si sta allenando intensamente a Montecarlo.