Le prime immagini della speleologa Ottavia Piana soccorsa nella grotta di Bueno Fonteno

Il recupero di Ottavia Piana, la speleologa di 32 anni ferita sabato sera nella grotta di Bueno Fonteno, vicino a Bergamo, è a metà dell'opera. La barella su cui è posizionata ha superato la prima metà della cavità. Secondo quanto riferito, il tratto più stretto della grotta, uno degli ostacoli più difficili, è stato finalmente oltrepassato, grazie a un meticoloso lavoro di allargamento che ha incluso l'uso di piccole cariche esplosive.
Purtroppo il traguardo è ancora lontano: il percorso rimanente, sebbene più lineare, è lungo e impervio. I soccorritori lavorano senza sosta, e si prevede che le operazioni proseguiranno per tutta la notte, probabilmente fino alla notte tra martedì e mercoledì. Ottavia è vigile e collabora con i soccorritori, ma è provata dalle oltre 48 ore trascorse sottoterra. I sanitari monitorano continuamente le sue condizioni durante il trasporto.
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Ogni metro guadagnato richiede uno sforzo collettivo, con le squadre che si alternano rapidamente per garantire un lavoro ininterrotto. La pressione è altissima: ogni passaggio, anche il più apparentemente semplice, richiede estrema precisione. Le condizioni all'interno della grotta sono impegnative, con temperature tra i 7 e gli 8 gradi Celsius e alta umidità. Un contingente di 20 tecnici opera all'interno della grotta, supportato da numeroso personale in superficie.
Questo incidente segue un precedente avvenuto nel giugno 2023, quando Ottavia rimase intrappolata nella stessa grotta a causa di una caduta di massi, richiedendo un'operazione di salvataggio durata due giorni. Nonostante le difficoltà, i soccorritori rimangono ottimisti riguardo al successo dell'operazione in corso.