Autonomia, via libera al referendum: il centrodestra punta sul mancato quorum

Il via libera della Cassazione al referendum abrogativo sulla riforma dell’autonomia, promossa dalla Lega, non è stato accolto come una sorpresa dalla maggioranza, che lo attendeva. Tuttavia, il centrodestra guarda già oltre, confidando nel mancato raggiungimento del quorum necessario per annullare la riforma, definita dalle opposizioni come lo 'Spacca Italia'.
Fonti della maggioranza ritengono improbabile che il referendum raggiunga il 51% dei voti favorevoli, considerando i comportamenti elettorali differenziati tra Nord e Sud. Secondo le previsioni, il Nord, generalmente favorevole all’autonomia, potrebbe disertare le urne, mentre il Sud, tradizionalmente astensionista, difficilmente registrerà una mobilitazione sufficiente. Per raggiungere il quorum, infatti, sarebbe necessario che circa l’80% degli elettori del Sud partecipasse al voto, un’ipotesi considerata remota.
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Il Partito Democratico e le forze di sinistra cercheranno di mobilitare i loro elettori, ma secondo la maggioranza questo non basterà a ribaltare l’esito. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, tramite fonti vicine, sottolinea che l’eventuale fallimento delle riforme istituzionali, tra cui quella sull’autonomia, non influirà sulla tenuta del governo. Meloni intende proseguire fino a fine legislatura, ribadendo che il destino delle riforme è separato da quello dell’esecutivo.
Il referendum, secondo il governo, rappresenta un’opportunità per gli italiani di esprimersi su una riforma chiave, ma la posizione del centrodestra rimane ferma: qualsiasi risultato non metterà in discussione l’attuale leadership o il proseguimento dell’azione di governo.