Sinner e il caso doping: Ho visto il buio, mi sono sentito perso

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Jannik Sinner, attuale numero uno del tennis mondiale, ha recentemente condiviso le profonde difficoltà affrontate durante il caso di doping che lo ha coinvolto. In un'intervista a Esquire Italia, Sinner ha dichiarato: "Non auguro a nessuno di passare i momenti che ho trascorso io. Ho visto il buio. Non potevo parlarne con nessuno. Non potevo sfogarmi o farmi aiutare. Mi sono sentito perso".

Il tennista altoatesino ha descritto come le persone a lui vicine notassero un cambiamento nel suo comportamento: "Tutte le persone che mi conoscevano e mi vedevano giocare capivano che c’era qualcosa in me che non girava bene. Ho passato notti insonni, perché anche se sei certo della tua innocenza, sai che queste vicende sono complesse".

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Uno dei momenti più difficili è coinciso con la sua partecipazione a Wimbledon, dove è stato eliminato ai quarti di finale da Daniil Medvedev. Sinner ha ricordato: "Quei giorni ero bianco come un fantasma. Entravo ad allenarmi nel circolo di Cincinnati e pensavo: come mi stanno guardando? Cosa pensano davvero di me? Lì ho capito chi mi è veramente amico".

Nonostante queste sfide, Sinner ha continuato a migliorare il suo gioco, descrivendolo come "un misto tra solido e aggressivo". Ha riconosciuto l'importanza di avversari come Daniil Medvedev nel suo sviluppo: "Un giocatore che mi ha fatto crescere tanto è Medvedev. Lo schema del serve & volley non mi appartiene, ma lui mi ha costretto a praticarlo per provare a batterlo".

Riguardo alle sconfitte, Sinner ha adottato una prospettiva positiva: "Io sono della scuola che o si vince o si impara. A me perdere spesso con Novak Djokovic ha insegnato tanto. Fa bene, mi sveglia".

Attualmente, Sinner è in attesa dell'esito del ricorso presentato dalla WADA al Tribunale Arbitrale dello Sport, con una decisione prevista non prima di febbraio. Nonostante l'incertezza, il tennista rimane concentrato sulla sua carriera e sul continuo miglioramento del suo gioco.