Processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin: requisitoria del PM evidenzia controllo e manipolazione da parte di Filippo Turetta
Il 25 novembre 2024, durante la terza udienza del processo a Venezia per l'omicidio di Giulia Cecchettin, il pubblico ministero Andrea Petroni ha presentato la sua requisitoria, sottolineando come l'omicidio sia stato l'ultimo atto del controllo e della manipolazione esercitati dall'ex fidanzato Filippo Turetta sulla vittima.
Petroni ha affermato che Turetta non ha mai avuto intenzione di suicidarsi, utilizzando questa minaccia come strumento di ricatto per mantenere il controllo su Giulia. Il PM ha evidenziato la premeditazione dell'omicidio, sostenendo che Turetta aveva pianificato l'aggressione, come dimostrato dalle sue azioni precedenti al delitto.

La famiglia Cecchettin, rappresentata in aula dallo zio e dalla nonna Carla Gatto, ha assistito all'udienza, mentre il padre Gino Cecchettin era assente per impegni con la fondazione a lui intitolata. La sentenza è attesa per il 3 dicembre 2024.
Giulia Cecchettin: 300 messaggi al giorno e app spia, la mancata accusa di stalking solleva polemiche
Filippo Turetta, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin, aveva inviato circa 300 messaggi al giorno alla vittima, raggiungendo un totale di 225 mila in due anni.
Filippo Turetta condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin: escluse crudeltà e stalking
Filippo Turetta è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio premeditato di Giulia Cecchettin. La Corte d'Assise di Venezia, dopo circa sei ore di camera di consiglio, ha emesso la sentenza, escludendo però le aggravanti di crudeltà e stalking.
Sentenza del processo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin: un anno dopo il femminicidio
Cinque udienze e due mesi di dibattimento portano oggi, martedì 3 dicembre, alla sentenza del processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, avvenuto l’11 novembre 2023.