Un anno dalla morte di Giulia Cecchettin: il padre lancia la Fondazione per educare all’amore e combattere la violenza

Oggi, 11 novembre 2024, ricorre il primo anniversario della tragica scomparsa di Giulia Cecchettin, la studentessa ventiduenne uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Filippo Turetta. In occasione di questa dolorosa ricorrenza, il padre di Giulia, Gino Cecchettin, ha condiviso le sue riflessioni durante un'intervista al programma televisivo 'Che Tempo Che Fa' sul Nove.
Gino Cecchettin ha raccontato il percorso interiore intrapreso nell'ultimo anno per affrontare la perdita della figlia. "In quest'anno ho imparato a concentrarmi sul positivo, prendo una foto di Giulia e la guardo, mi concentro sul bello. Sono riuscito ad ascoltare le parole di Filippo senza provare odio o rabbia", ha dichiarato. Ha spiegato come questo esercizio quotidiano lo abbia aiutato a non lasciarsi sopraffare da sentimenti negativi, sottolineando l'importanza di focalizzarsi sull'amore e sulla bellezza offerti dai propri cari. "Noi siamo genitori per sempre e io sarò per sempre il papà di Giulia", ha aggiunto con commozione.
Nel corso dell'intervista, Gino Cecchettin ha annunciato la costituzione ufficiale della Fondazione Giulia Cecchettin, avvenuta poche settimane fa. La presentazione ufficiale della fondazione è prevista per il 18 novembre a Montecitorio, dove verranno illustrati i progetti in programma. "Abbiamo lavorato in modo assiduo e abbiamo creato la Fondazione Giulia Cecchettin che presenteremo a Montecitorio il 18 novembre. Presenteremo lì quelli che saranno i nostri progetti", ha affermato.
Tra gli obiettivi principali della fondazione vi è la promozione dell'educazione all'affettività nelle scuole. "Io ho cercato di portare il bello di Giulia, il suo modo di vedere la vita, amava vivere, era buona e altruista. E su questa linea vorremo continuare", ha spiegato Gino Cecchettin. Il primo progetto individuato riguarda la formazione degli studenti sulla bellezza dell'amore, con l'intento di far comprendere che amare è molto meglio che odiare. A tal fine, il comitato tecnico della fondazione, composto da professori universitari, psicologi e pedagogisti, sta elaborando piani didattici da portare nelle scuole. "Vorremo fare un percorso che ha la velleità di portare ad avere un'ora di educazione all'affettività nelle scuole. Questo è il mio sogno", ha dichiarato il padre di Giulia.
Un altro obiettivo della fondazione è sensibilizzare le famiglie sull'importanza di insegnare ai propri figli ad accettare le sconfitte. "La vita è fatta di ostacoli che dobbiamo superare, probabilmente noi genitori cerchiamo di togliere quanti più ostacoli possibili ma molto spesso non facciamo il bene dei ragazzi. Quando arriva la sconfitta va accettata, e non solo accettarla ma farne virtù", ha sottolineato Gino Cecchettin.
Infine, il padre di Giulia ha espresso la volontà di collaborare con altre fondazioni e associazioni per unire le forze nella lotta contro la violenza e i femminicidi. "Vogliamo lavorare di concerto con altre fondazioni e associazioni, l'unione fa la forza: l'obiettivo comune è portare ad avere meno violenze e femminicidi. E unendo le forze lo possiamo ottenere", ha concluso.
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