Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata: difesa pronta a presentare memoria scritta

Chiara Ferragni è al centro di un'inchiesta per truffa aggravata avviata dalla Procura di Milano, in relazione a presunte irregolarità nelle campagne di marketing legate alla vendita di pandori e uova di Pasqua tra il 2021 e il 2022. Le accuse riguardano l'ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, ottenuto tramite informazioni ritenute fuorvianti fornite ai consumatori. L'influencer, insieme ad altri indagati tra cui Fabio Damato, Alessandra Balocco e Francesco Cannillo, avrebbe promosso prodotti come il pandoro "Pink Christmas" e le uova di cioccolato "Dolci Preziosi", facendo credere che parte dei ricavi fosse destinata a cause benefiche. Tuttavia, la Procura sostiene che i fondi devoluti fossero indipendenti dalle vendite e che la campagna abbia beneficiato principalmente l'immagine e le finanze dell'imprenditrice.
Oggi, 23 ottobre 2024, i legali della Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, hanno incontrato il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, titolare dell'indagine. L'incontro segue la chiusura delle indagini avvenuta all'inizio di ottobre, durante la quale la difesa ha sottolineato l'assenza di profili penali rilevanti, già affrontati in parte dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. La strategia della difesa è quella di presentare una memoria scritta per chiarire ulteriormente la posizione dell'influencer e chiedere l'archiviazione del caso.
L'indagine riguarda la promozione dei prodotti venduti come edizioni limitate associate a iniziative di beneficenza. Nel caso del pandoro, ad esempio, si è scoperto che Balocco aveva già destinato 50.000 euro all'Ospedale Regina Margherita di Torino, indipendentemente dalle vendite. Allo stesso modo, i fondi devoluti all'associazione "Bambini delle Fate" sono stati circa 36.000 euro diluiti in due anni, una cifra non collegata alle vendite dei dolci pasquali. Secondo la Procura, questo avrebbe generato confusione nei consumatori, convinti che l'acquisto dei prodotti avrebbe direttamente contribuito a queste cause.
La difesa della Ferragni, pur non prevedendo che l'influencer stessa si presenti per un interrogatorio, è fiduciosa che il caso possa risolversi senza ulteriori conseguenze giudiziarie. Qualora la memoria scritta non ottenesse i risultati sperati, la Procura potrebbe procedere con una citazione diretta a giudizio entro la fine dell'anno.
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