Europee: Nalli (Suzuki Italia) - '2035 vissuto quale imposizione - decisione politica'

Noi clienti non sembriamo ancora così innamorati di questa soluzione.
Noi clienti non sembriamo ancora così innamorati di questa soluzione
Attualità - "Il 2035 è vissuto quale l'imposizione che è: non è una scelta che le case costruttrici, né Suzuki né nessun altra hanno preso. E' una decisione politica, una legge dell'Unione europea a cui dobbiamo tutti adeguarci. Forse c'è chi è partito un po' in anticipo, investendo fin da subito sull'auto elettrica e questo sta creando delle distonie. Noi clienti non sembriamo ancora così innamorati di questa soluzione. I temi da risolvere sono almeno due: i prezzi delle auto elettriche restano elevati, poi l'auto elettrica si ricarica se c'è una adeguata rete di ricarica, è difficile arrangiarsi in casa, soprattutto per quanti vivono in condomini. Lo viviamo quindi come una grande incertezza perché il mercato dice 'non siamo convinti', la legge che 'è meglio che vi convinciate'. Lo ha detto Massimo Nalli, presidente Suzuki Italia, alla Notte delle Elezioni 2024 organizzata da Adnkronos, in merito al provvedimento che prevede lo stop ai carburanti inquinanti a partire dal 2035.
"Le elezioni prossime diranno se sarà possibile avere una previsione dei calendari di transizione all'elettrico ma - sottolinea Nalli - il quadro è abbastanza fosco. E' necessario restare aperti con gli investimenti, compresi l'elettrico, per poter essere pronti a sposare e interpretare le diverse tecnologie che, a parere di Suzuki, saranno vincenti. Siamo disponibili ad assecondare qualunque sia la tecnologia che la legge consentirà di usare".
Altri aggiornamenti su Europee
Dazi congelati, le Borse europee corrono: Piazza Affari vola con banche e industria
Dopo la decisione di Donald Trump di sospendere per 90 giorni i dazi su tutti i Paesi, esclusa la Cina che vedrà invece un aumento al 125%, le Borse europee hanno registrato un'apertura in forte rialzo.
Milano apre in forte calo, le Borse europee crollano per i timori sui dazi
Piazza Affari apre l'ultima seduta della settimana in forte ribasso: il Ftse Mib perde l’1,27% a 36.598 punti, appesantito dai timori legati alla nuova ondata di dazi annunciati da Donald Trump.
Dazi di Trump: forte calo Borse europee
Le Borse europee hanno registrato un forte calo nella prima seduta della settimana, influenzate dai timori di una guerra commerciale innescata dai dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.