Le parole di Papa Francesco sulla guerra in Ucraina hanno suscitato una vasta gamma di reazioni a livello internazionale. Il Pontefice, noto per le sue posizioni pacifiste, ha sollevato questioni delicate riguardanti il conflitto in corso, suggerendo che Kiev potrebbe considerare l'opzione di issare bandiera bianca per porre fine ai combattimenti e alle perdite umane. Questa espressione, interpretata da molti come un invito alla resa, ha portato a chiarimenti da parte della Sala Stampa vaticana, che ha sottolineato come le parole del Papa siano state fraintese e che l'uso del termine bandiera bianca sia stato soltanto una risposta all'immagine proposta dall'intervistatore.
La NATO, attraverso il suo segretario generale Jens Stoltenberg, ha risposto enfatizzando che la soluzione per l'Ucraina non risiede nella resa, ma nel continuare a fornire supporto militare al paese. Stoltenberg ha sottolineato l'importanza delle armi per l'Ucraina, contrapponendosi all'idea di una bandiera bianca e ribadendo l'impegno dell'Alleanza nel sostenere Kiev contro l'aggressione russa.
La reazione di Kiev è stata altrettanto decisa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sfruttato l'occasione per ribadire che non è l'Ucraina a doversi fermare, ma la Russia, e che il sostegno internazionale è cruciale per la difesa del paese. Inoltre, le autorità ucraine hanno convocato l'inviato del Vaticano per discutere le implicazioni delle dichiarazioni del Papa.