di Zazoom di martedì 1 agosto 2023

Omicidio a Genova: 19enne trovato senza testa e mani in mare, sospetti su datori di lavoro rivali

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Un orribile omicidio ha scosso la Liguria di levante, con il ritrovamento di un corpo smembrato, meno la testa e le mani, tra le spiagge di Santa Margherita Ligure e Chiavari, a Genova. Gli inquirenti della Procura di Genova sostengono che la vittima, un giovane di 19 anni di nome Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla, sia stata uccisa dai suoi datori di lavoro dopo essersi licenziato come parrucchiere e aver annunciato di voler lavorare per la concorrenza. I due giovani sospettati sono stati posti in stato di fermo con l'accusa di omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere.

I due sospettati, Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, 26 anni, residente a Genova, e Mohamed Ali Abdelghani Ali, 27 anni, residente a Chiavari, sono gestori di una catena di negozi di parrucchieri per uomo tra Genova e Chiavari. Gli inquirenti ritengono che il delitto sia avvenuto nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 luglio, dopo una lite avvenuta nella casa di Sestri Ponente, dove la vittima era stata convocata per discutere della sua decisione di lasciare il negozio di barbiere di Chiavari e andare a lavorare per la concorrenza.

Secondo l'autopsia, il 19enne è stato ucciso con colpi di punteruolo diretti al cuore. Gli inquirenti hanno ricostruito il terribile piano dei sospettati: avrebbero rinchiuso il corpo senza vita nella valigia e, con l'aiuto di un taxi, lo avrebbero portato a Chiavari, dove lo avrebbero smembrato in un altro locale di loro proprietà. Successivamente, testa e mani sarebbero stati mozzati e i resti avrebbero poi gettato alla foce del torrente Entella. Le correnti hanno spinto il cadavere fino al luogo del ritrovamento, al largo di Santa Margherita Ligure e sulle spiagge di Chiavari.

Le prove raccolte dagli inquirenti includono i tabulati telefonici della vittima e le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza, che mostrano i due indagati in vari punti con valigie e borsoni. In fase di interrogatorio, i sospettati hanno ammesso una lite con la vittima ma si sono accusati a vicenda del delitto. Il pm contesta loro l'omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

L'omicidio ha sconvolto la comunità locale e le forze dell'ordine hanno dedicato sforzi intensi per portare alla luce la verità e assicurare i colpevoli alla giustizia. Ora, il sistema giuridico dovrà fare il suo corso per garantire che venga fatta luce su questo terribile crimine e che i responsabili siano puniti secondo la legge.

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