di Zazoom di mercoledì 19 luglio 2023

Strage di Via d'Amelio : Giorgia Meloni assente alla fiaccolata commemorativa per ragioni di sicurezza

strage amelio

Durante la fiaccolata commemorativa, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scelto di non partecipare per motivi di sicurezza. Nel frattempo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l'importanza di combattere le zone grigie della complicità, definendo il brutale eccidio come un attacco all'intero popolo italiano che rimarrà per sempre nella coscienza civile. Paolo Borsellino, come Giovanni Falcone, rappresenta un simbolo di forza e di successi investigativi e processuali nel contrasto alla criminalità organizzata. La loro lotta ci spinge a sconfiggere l'indifferenza e a combattere la complicità con la stessa determinazione con cui si contrasta l'illegalità.

Nella sua lettera al Corriere della Sera, Giorgia Meloni ha sottolineato che la lotta alla mafia è parte integrante dell'identità italiana e un impegno che non si esaurirà mai. Nonostante non abbia potuto partecipare alla tradizionale fiaccolata di Palermo per altri impegni concomitanti, ha affermato che il governo da lei presieduto si impegna costantemente contro il cancro mafioso, evidenziando i risultati ottenuti fin dal primo giorno, come la restrizione dei benefici penitenziari e l'applicazione del regime di 41 bis per i boss mafiosi, come Matteo Messina Denaro.

La Strage di Via d'Amelio è un tragico evento avvenuto il 19 luglio 1992 a Palermo, in Sicilia. È considerata una delle più gravi stragi legate alla lotta contro la mafia italiana, perpetrata dalla criminalità organizzata siciliana, nota come Cosa Nostra.

La strage fu un attentato dinamitardo che provocò la morte di Paolo Borsellino, un magistrato antimafia, insieme ai cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Walter Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. L'esplosione devastò l'intero isolato di Via d'Amelio, distruggendo edifici e causando notevoli danni materiali.

Paolo Borsellino era noto per il suo impegno nella lotta alla mafia e per la sua determinazione nel perseguire i membri dell'organizzazione criminale. La sua morte, avvenuta soltanto due mesi dopo quella di Giovanni Falcone, un altro magistrato di spicco ucciso in un attentato simile, scosse profondamente l'Italia intera e rappresentò un duro colpo per il sistema giudiziario e per la società italiana nel suo insieme.

La Strage di Via d'Amelio rappresenta un momento di svolta nella lotta contro la mafia, poiché ha suscitato indignazione e mobilitazione popolare, spingendo le istituzioni a intensificare gli sforzi per combattere la criminalità organizzata e garantire la giustizia. L'evento ha contribuito ad accrescere la consapevolezza pubblica sull'importanza di contrastare la presenza e l'influenza delle mafie in Italia, stimolando la nascita di nuove strategie e politiche di contrasto alla criminalità organizzata.

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