Sciopero benzinai confermato per 25 e 26 gennaio

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Con una nota congiunta, Fegica e Figisc/Anisa, in rappresentanza della categoria dei distributori di benzina, hanno confermato lo sciopero previsto per il 25 e 26 gennaio 2023, anche dopo aver incontrato il governo. Si legge: "In attesa delle valutazioni del Governo, viene confermato lo sciopero previsto per il 25 e 26 gennaio. Per far emergere la serietà e la competenza richieste, c'è tempo fino al minuto prima della chiusura degli impianti". Una piccola porta resta quindi aperta in attesa di un messaggio da Palazzo Chigi. Allo stesso tempo, però, è interessante sentire anche il parere opposto dell'Unione Nazionale Consumatori, secondo la quale lo sciopero non sarebbe giustificato.

"I petrolieri sono liberi di scioperare come vogliono, ma non piangono per niente", dice Massimiliano Dona, presidente dell'UNC. «Si lamentano, ad esempio, delle multe esorbitanti. Peccato che siano scese, anche se di poco, da 516 a 500 euro. La sospensione dell'attività non arriva neanche automaticamente dopo la terza violazione, visto che c'è scritto che si può ordinare Inoltre, a parte i controlli a tappeto effettuati nel 2022, proprio per la speculazione avvenuta a marzo, non sappiamo che negli anni passati i controlli sui distributori di benzina siano mai stati una priorità del Paese. Insomma, per arrivare alla quarta violazione potrebbe passare, va beh, mezzo secolo.

La verità è che il decreto trasparenza, non solo va inasprito rispetto alle sanzioni, ma deve contenere misure per evitare speculazioni, come quelle quello avvenuto a marzo per i carburanti dopo l'invasione dell'Ucraina o quello avvenuto durante la pandemia per mascherine e gel disinfettanti, contro i quali né le Procure né le Autorità hanno potuto fare nulla" continua Dona per il quale h "rimangono però dubbi, anche da parte nostra, per l'esposizione del prezzo medio che può incentivare i virtuosi ad alzare il prezzo".