Starà ora agli inquirenti ricostruire esattamente cosa accadde in quella tragica notte di lunedì 17 ottobre in cui i due ragazzi uscirono dalla discoteca Amen delle Torricelle di Verona. Lasciarono il ristorante per poi dirigersi verso il Lago di Garda raggiungendo Desenzano sul versante bresciano. Poi sono rientrati nel veronese, nel Calmasino, e lì sono stati agganciati i cellulari. L'ultimo segnale nel pomeriggio del 18 ottobre, il suo cellulare è stato acceso e poi è stato subito spento.
Infine il silenzio, totale e straziante. Le ricerche sono proseguite per tutta la notte, concentrate principalmente nella zona tra Lazise e Bardolino, sul Lago di Garda. Anche squadre di cani, droni ed elicotteri sono in movimento per cercare i bambini. Una task force che è poi rientrata dopo la tragica scoperta di questa mattina, 20 ottobre intorno alle 9.25. Un vigile urbano ha individuato l'auto tra gli alberi ai lati della strada. Immediata la richiesta di aiuto che è arrivata sul posto e si è accorta che all'interno dell'abitacolo della Fiat 500, tra le lenzuola, c'erano anche i corpi dei due ragazzi.
Sofia Mancini aveva con sé i documenti ed è stata riconosciuta immediatamente. Si erano conosciuti qualche tempo prima e da lì avevano iniziato una conoscenza che per i genitori di Sofia Mancini era più di amicizia che di natura romantica. "Due bravi ragazzi con la testa sulle spalle", i loro amici li descrivono in questo modo. Sofia Mancini aveva 19 anni e viveva a Costermano con la famiglia, i genitori mercanti e un fratello.
Era alta 1,75 con capelli castano chiaro molto lunghi ed era andata in discoteca con una maglietta bianca e jeans con un cappotto dai colori vivaci e una borsetta nera. Sofia si è laureata l'anno scorso e poi è andata a lavorare per l'estate, tre mesi, in un resort in Sicilia. Aveva una grande passione per la fotografia. Francesco D'Aversa aveva 20 anni, originario di Taranto, viveva a Verona dove lavorava come pizzaiolo al Don Peppe del Centro Commerciale Le Corti Venete. Era in ferie da domenica scorsa e avrebbe dovuto tornare al lavoro lunedì 24 ottobre. Francesco sfruttava i suoi giorni liberi per passare le serate con Sofia, si erano visti sia domenica che lunedì. Poi il tragico epilogo.