La presunta violenza - apparentemente scatenata dopo la richiesta dei lavoratori di percepire la retribuzione settimanale - è stata filmata in un video, datato 20 giugno, ed è avvenuta nella zona di Akura, nel distretto montuoso di Jbeil (Byblos) a nord-est di Beirut.
Il presunto colpevole, Charbel Tarabey, ei suoi quattro complici sono ora in custodia con l'accusa di "rapimento, tortura, minacce, uso di armi". Muhammad Baarini, avvocato delle presunte vittime - 13 siriani e tre libanesi - ha detto ai media che Tarabey e i suoi complici ora rischiano una condanna massima di tre anni. Il film mostra i 16 braccianti agricoli in fila davanti a un muro, senza vestiti, legati a catene, ciascuno con una patata in bocca. Fuori dallo schermo si sentono le urla di Tarabey e degli altri suoi complici che urlano contro i lavoratori mentre vengono ripetutamente picchiati e insultati. Secondo le testimonianze, raccolte dagli inquirenti e ricevute dalla procura di Jbeil, i lavoratori, compresi gli adolescenti, sono stati torturati per lunghe ore con fili elettrici, martelli, bastoni, storditi con getti d'acqua gelata e scosse elettriche.
Alors que le propriétaire du verger à Akoura (Jbeil) ainsi que ses comparses ont été arrêtés, l’enquête des FSI s'est achevée. Les victimes, elles, se remettent difficilement de l’agression qu’elles ont subie. #Liban https://t.co/bITMA7eJtl
— L'Orient-Le Jour (@LOrientLeJour) June 28, 2022
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