di Zazoom di mercoledì 29 giugno 2022

Libano : torturati dal datore di lavoro con martellate, elettrochoc e acqua gelata

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Orrore e indignazione ha provocato nelle ultime ore in Libano la diffusione di un video in cui sono ritratti sedici lavoratori agricoli, tra siriani e libanesi, tra cui minori, torturati, picchiati, umiliati per lunghe ore dal loro datore di lavoro, di nazionalità libanese, in Monte Libano a nord-est di Beirut. Il quotidiano libanese francofono L'Orient-Le Jour e altre piattaforme mediatiche hanno dato ampio spazio alla vicenda che ha portato all'intervento dello stesso ministro dell'Interno libanese, Bassam Mawlawi, e del capo della polizia Imad Osman, sollecitando le autorità investigative competenti e autorità giudiziarie. 

La presunta violenza - apparentemente scatenata dopo la richiesta dei lavoratori di percepire la retribuzione settimanale - è stata filmata in un video, datato 20 giugno, ed è avvenuta nella zona di Akura, nel distretto montuoso di Jbeil (Byblos) a nord-est di Beirut. 

Il presunto colpevole, Charbel Tarabey, ei suoi quattro complici sono ora in custodia con l'accusa di "rapimento, tortura, minacce, uso di armi". Muhammad Baarini, avvocato delle presunte vittime - 13 siriani e tre libanesi - ha detto ai media che Tarabey e i suoi complici ora rischiano una condanna massima di tre anni. Il film mostra i 16 braccianti agricoli in fila davanti a un muro, senza vestiti, legati a catene, ciascuno con una patata in bocca. Fuori dallo schermo si sentono le urla di Tarabey e degli altri suoi complici che urlano contro i lavoratori mentre vengono ripetutamente picchiati e insultati. Secondo le testimonianze, raccolte dagli inquirenti e ricevute dalla procura di Jbeil, i lavoratori, compresi gli adolescenti, sono stati torturati per lunghe ore con fili elettrici, martelli, bastoni, storditi con getti d'acqua gelata e scosse elettriche.

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