Vaccino AstraZeneca e trombosi : Stop alla somministrazione ai più giovani

“Sappiamo che il Vaccino AstraZeneca è indicato sopra i 60 anni di età. Ciò non significa che non possa essere utilizzato nei soggetti al di sotto dei 60 anni, ma è chiaro che più giovane è l'età, minore è il rischio di sviluppare la malattia grave. Soprattutto forse nelle donne, dove sono state osservate alcune di queste complicanze, andrebbe probabilmente usata con maggior giudizio e una risposta dovrebbe essere data anche dall'Aifa e poi da tutte le organizzazioni che, anche a livello mitteleuropeo, svolgono attività di farmacovigilanza”.
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Le indicazioni dei due membri del governo arrivano all'indomani dell'ultima notizia di un ricovero presunto legato alla somministrazione del composto preparato dai ricercatori di Oxford: si tratta di una donna di 34 anni che si è sentita male martedì notte nella Lavora ed è ora in terapia intensiva al San Martino di Genova, è stata vaccinata il 27 maggio.
"Nella notte è stata sottoposta a fibrinolisi di alcuni trombi presenti nella parte venosa del circolo epatico, con buoni risultati. Attualmente la paziente è in terapia intensiva in respirazione spontanea", hanno annunciato ieri dall'ospedale.
Sempre a San Martino un 18enne è ricoverato in gravi condizioni dopo una trombosi venosa cerebrale, mentre a Lucca una donna di 42 anni colpita da un ictus è in terapia intensiva.
Sull'argomento è intervenuto anche Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità, ipotizzando che la raccomandazione di somministrare il Vaccino agli ultrasessantenni potrebbe presto diventare un obbligo. In queste ore c'è un'attenzione suprema per cogliere tutti i segnali che possono avvisarvi di qualsiasi effetto collaterale che porti a considerare cambiamenti nell'indicazione”. E ha aggiunto che "la riduzione dei casi che abbiamo nel Paese rende ancora più forte questa riflessione". Una dichiarazione, quest'ultima, che si spiega con lo studio pubblicato dall'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ad aprile, secondo il quale, quando la circolazione del virus scende a 55 contagiati ogni 100.000 abitanti, per chi ha meno di cinquant'anni il rischio di trombosi causato dal Vaccino è maggiore del rischio di morte se infettati dal coronavirus (per la fascia di età dai 50 ai 59 anni il rischio è sostanzialmente identico).
Ebbene, oggi in Italia la circolazione del virus è addirittura al di sotto della soglia considerata dall'EMA. Nonostante ciò, alcune regioni, tra cui la Liguria, hanno organizzato "giornate aperte" durante le quali rimuovere l'inventario accumulato di AstraZeneca a cui partecipano i più giovani. Ieri il governatore Giovanni Toti ha difeso la sua elezione, ricordando che, al di là delle raccomandazioni dell'AIFA, quel Vaccino nel nostro Paese è ancora aperto a tutti: "Non ho competenza diretta a dire cosa fare con i vaccini:" Aderisco alle indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità, del Comitato Tecnico Scientifico, della struttura commissariale, che ci informano che questo Vaccino è autorizzato dall'Ema per tutte le età dai 18 anni in poi. Direi che, visto il parere di Ema, quello di Toti non conta».