I medici di medicina generale (Mmg per i professionisti) rischiano infatti di diventare la categoria più colpita dalla riforma sanitaria che sarà avviata con il Piano Nazionale di Recupero e Resilienza. Tra le proposte avanzate in questi mesi da varie associazioni di categoria, c'è quella di ridiscutere la posizione del medico di famiglia. L'idea è di assorbire questa figura in strutture multi professionali.
Una sorta di "Casa singola per malati", con professionisti che si alternano su turni e competenze. In pratica, i mmg non presterebbero più la loro assistenza relazionandosi con il paziente per costruire una relazione duratura ed empatica, ma si limiterebbero a fornire servizi "standard". Cioè, servizi incorporati in una descrizione del lavoro e distribuiti in fasce orarie.
In altre parole, ci sarebbe una spersonalizzazione del trattamento che penalizzerebbe soprattutto pazienti cronici o pazienti con patologie multiple, come gli anziani.
Ma potrebbe essere un po 'chiunque a pagarne il prezzo, perché tutti si troverebbero ogni volta di fronte a un medico sconosciuto. E se è vero che con la digitalizzazione dei sistemi sanitari si punta a diffondere la storia clinica dei pazienti, e quindi ogni medico potrà accedervi dalla postazione di lavoro, è soprattutto che la cartella clinica elettronica è adesso poco più di un'idea. E i sistemi informativi sanitari non comunicano tra loro. Non solo tra una Regione e l'altra, ma nello stesso territorio.