Fango della Cgil sulla memoria di Sergio Ramelli dopo l’intitolazione di una scuola FdI | Frasi aberranti
Reazione del tutto fuori luogo, quella della Cgil di Lecce, che ha espresso profondo sdegno e contrarietà per l’intitolazione di una scuola a Nardò (Lecce) a Sergio Ramelli, militante di destra ucciso nel 1975 da attivisti di sinistra extraparlamentare. Il sindacato ha definito la decisione una “provocazione contraria alla normativa ed al buon senso” da parte del sindaco Pippi Mellone, criticando l’assenza di “senso civico ed educativo” nel dedicare un luogo di formazione a una figura “divisiva”. La CGIL ha sottolineato che Nardò, medaglia d’oro al merito civile per aver accolto reduci dei campi nazifascisti, non merita tale “umiliazione” e che l’iniziativa contrasta con i valori antifascisti della Costituzione italiana, vietando apologie di figure neofasciste. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it

© Secoloditalia.it - Fango della Cgil sulla memoria di Sergio Ramelli dopo l’intitolazione di una scuola. FdI: “Frasi aberranti”
Leggi anche: Una via in memoria di Sergio Ramelli? L'opposizione: "Si ricordino tutte le vittime della violenza politica"
Leggi anche: Intitolazione della scuola a Ramelli, polemica su Mellone: “Non può decidere la giunta”
Cgil Lecce, ‘sdegno per l’intitolazione di una scuola a Sergio Ramelli’ - "Nardò vive l'onta di una toponomastica che presta il fianco al revisionismo storico. msn.com
Una scuola intitolata a Sergio Ramelli, è polemica in Puglia - Il comune di Nardò la dedica allo studente del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975: 'Ha valore educativo'. ansa.it
In Puglia si intitola una scuola al militante ucciso nel 1975: la CGIL insorge contro la delibera comunale, il Governo difende la scelta come atto di memoria civile - La giunta del Comune di Nardò, in provincia di Lecce, ha deliberato nella seduta del 23 dicembre di intitolare il nuovo edificio scolastico di piazza Giulio Pastore alla memoria di Sergio Ramelli, gio ... orizzontescuola.it
Maurizio Landini: “L’Italia è diventato un Paese in cui i giovani se ne vanno, perché qui c’è troppa precarietà, salari bassi e spesso modelli di fare impresa che non valorizzano competenze e professionalità delle persone”. #CGIL #democrazialavoro - facebook.com facebook
Il campo di ricerca consente di consultare ulteriori notizie e video correlati al tema.