Il Venezuela ha bisogno di una pressione politica reale e non solo cerimoniale

Il Venezuela attraversa una fase critica, dove la pressione politica internazionale si scontra con la rigidità del regime. Mentre a Roma Edmundo González Urrutia riceve il prestigioso premio Milton Friedman, simbolo di speranza democratica, a Caracas si evidenziano le sfide di un governo che resiste alle richieste di riforme e apertura democratica.

Nel momento in cui a Roma Edmundo González Urrutia riceve il Milton Friedman International Prize come simbolo della speranza democratica venezuelana, a Caracas il regime mostra ancora una volta la sua durezza. La condanna a trent’anni inflitta a Rafael Tudares Bracho, genero del presidente-eletto in esilio, è l’ennesimo tassello di una strategia costruita per intimidire e isolare l’opposizione. Un processo definito «incostituzionale e aberrante», ma che ha un messaggio semplice: colpire chiunque sia legato all’uomo riconosciuto da Washington e da diversi governi latinoamericani. González Urrutia, costretto alla fuga, è arrivato a Roma la settimana scorsa per impugnare il riconoscimento come leva diplomatica e riportare l’attenzione internazionale su un Paese piegato dalla crisi, dalla repressione e dallo stato d’allerta permanente imposto dalla dittatura. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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