I ricercatori in Italia sono iperqualificati ma sempre precari

Giovani, determinati e cervelloni. Sono fra i piĂą istruiti d’Italia, eppure eternamente precari. Hanno alle spalle in media otto anni di formazione fra lauree e dottorato. Sanno indagare malattie incurabili per trovarne rimedio, progettare politiche pubbliche, costruire reti neurali o interrogare la storia. Poi, il buio. Per chi vuole rimanere all’interno del circuito universitario e mettere le proprie competenze a servizio della ricerca pubblica, si apre una voragine di incertezze. Mesi, piĂą spesso anni, passati a rincorrere un bando, un assegno di ricerca o una borsa, quando va bene.  Questa sera le luci degli atenei italiani rimarranno accese ad accogliere la cittadinanza, in occasione della “Notte europea dei ricercatori”, evento giunto alla sua ventesima edizione. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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Giovani ricercatori in Italia: solo 1.630 euro al mese per l’80% dei giovani scienziati, quasi la totalità rischia il posto entro il 2026. L’allarme dell’ADI

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