L’Italia e il timore di una escalation | Nuove sanzioni contro la Russia
da Roma Che il raid di droni russi sui cieli della Polonia sarebbe stato l'inizio di una inevitabile escalation lo davano tutti più o meno per scontato. Dai vertici della Nato alle principali cancellerie europee, Palazzo Chigi compresa. Non solo perché sono tutti convinti che quella di Vladimir Putin sia stata una provocazione intenzionale, ma perché l'impressione è che Mosca voglia fare il possibile per destabilizzare l'Alleanza Atlantica con quella che è di fatto una sorta di «guerra ibrida». Che, inevitabilmente, comporta una risposta, tanto che proprio ieri la Polonia ha deciso di schierare 40mila soldati al confine tra Russia e Bielorussia, dove proprio oggi inizieranno i cinque giorni di esercitazioni militari congiunte Zapad-2025 tra Mosca e Minsk che dovrebbero coinvolgere circa 30mila militari a ridosso della frontiera polacca. 🔗 Leggi su Ilgiornale.it
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Non abbiamo più parole: non è neutralità , non è timore di usare termini forti, non è distanza emotiva. È invece un silenzio denso di orrore e pena quello che ci assale. È un lutto profondo che lacera lo spirito: il boato sordo e continuo causato dal senso di impot Vai su Facebook
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