Ricucire il mondo in un Prism Così una sartoria sociale è arrivata a fatturare con etica 600mila euro
Keita è nato in Africa, in Mali. Ha attraversato il Sahel, il deserto e la savana, per arrivare in Libia. Da qui è ripartito. Destinazione Italia. "È il nostro stiratore. Anche in piena estate, sembra che il calore non lo tocchi", dice il fondatore di Prism, Giovanni Lucchesi. Fardus viene dal Bangladesh, dove vive ancora la sua famiglia. È un rifugiato. "È il nostro prototipista. Ha sempre fatto il sarto, ed è bravissimo". Ancora c’è la sarta georgiana Nato, la modellista italiana responsabile del laboratorio, Elisabetta. Dall’Egitto i fratelli Abdu e Adam, Ahmed e i giovanissimi Mohamed e Ali. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
© Ilgiorno.it - Ricucire il mondo in un Prism. Così una sartoria sociale è arrivata a fatturare (con etica) 600mila euro
In questa notizia si parla di: ricucire - mondo
Un viaggio alla ricerca dell’arte di ricucire le ferite del mondo
I Måneskin pronti alla reunion anticipata? Tra conti in rosso, carriere soliste che non hanno mantenuto le aspettative e rapporti interni da ricucire, il ritorno sul palco sembra ormai più vicino. Un nuovo capitolo per la band che ha dominato il mondo negli ultimi a Vai su Facebook
Ricucire il mondo in un Prism. Così una sartoria sociale è arrivata a fatturare (con etica) 600mila euro - Nella sede di Buccinasco lavorano in quindici tra rifugiati e persone con fragilità. Secondo ilgiorno.it