Centri sociali l’era del riflusso La sociologa | Ma questi spazi servono ancora sfidano il modello dominante di città
Milano, 22 agosto 2025 – A resistere sono rimasti in pochi. Gli spazi di “cultura antagonista“ sotto il cielo di Milano sono sempre più rari. Negli anni Settanta, di centri sociali attivi in città se ne contavano più di una trentina. Negli anni Novanta, scendono a circa ventiquattro. Oggi, una decina. La maggior parte (non tutti), sorgono in aree comunali occupate. Tra le “battaglie“ di ieri, il divorzio, l’aborto, i diritti degli operai, la chiusura dei manicomi. Oggi, la lotta per la casa, gli affitti troppo cari che costringono le famiglie a emigrare nelle periferie, ma anche lo ius soli, l’abolizione del patriarcato, il clima, i diritti civili. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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Milano ostaggio dei centri sociali
Bezos si sposa a Venezia mentre i centri sociali divorziano. Dalla realtà
A me va benissimo che venga fatta rispettare la legge. Non ho mai avuto il mito dei centri sociali o delle case occupate, è una “branca della sinistra sinistra” che non ho mai frequentato e men che meno mitizzato. Neanche quando faceva figo fingere di essere Vai su Facebook
Silvia #Sardone: “Sgomberato il centro sociale Leoncavallo a Milano dopo decenni di occupazioni, illeciti e abusi di ogni tipo. La sinistra si lamenta ma è stata ripristinata finalmente la legalità. Basta con i trattamenti di favore ai compagni dei centri sociali!” Vai su X