Crepet | ‘Social vietati ai minori non punizione ma tutela educativa’
Paolo Crepet fa una proposta rivoluzionaria: vietare l’uso dei social ai minori fino alla fine della terza media, non come punizione, ma come tutela educativa. Alla luce dei rischi cognitivi ormai ben documentati, l’esperto invita l’Italia a seguire l’esempio di altri Paesi e adottare misure che proteggano lo sviluppo psicologico dei giovani. Un passo necessario per garantire un futuro più sicuro e consapevole ai nostri figli.
Paolo Crepet interviene sul tema dell’uso dei social network tra i giovanissimi, sostenendo la necessità di un divieto fino alla terza media. Secondo lo psichiatra, i rischi cognitivi sono ormai documentati, e le recenti restrizioni in altri Paesi devono diventare esempio anche per l’Italia. Non si tratta di punire, ma di proteggere lo sviluppo psicologico . . 🔗 Leggi su Scuolalink.it
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Social vietati ai minori, Crepet: “Non è punizione, ma tutela. I rischi cognitivi sono reali e i genitori non devono essere egoisti” Vai su X
Social vietati ai minori, Crepet: Non è punizione, ma tutela. I rischi cognitivi sono reali e i genitori non devono essere egoisti; Paolo Crepet: «Divieto social ai giovani? Nessun intento punitivo, i ragazzi rischiano danni cognitivi»; Crepet: Perché non guardo Adolescence. L'attacco ai genitori.
Social vietati ai minori, Crepet: “Non è punizione, ma tutela. I rischi cognitivi sono reali e i genitori non devono essere egoisti” - Paolo Crepet, psichiatra e figura di riferimento nel dibattito sull’uso dei social network tra i giovani, interviene con fermezza sulle nuove restrizioni digitali. Come scrive orizzontescuola.it
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