No la libertà di un paese non si basa su una legge elettorale
La libertà di un paese non si misura solo con le leggi elettorali, ma con la capacità di rispettare e comprendere le diverse prospettive. Criticare l’operato di un esercito è legittimo, purché si tenga conto delle esperienze di chi vive in quel contesto. Solo così si può costruire un dialogo autentico e rispettoso, che favorisca la pace e la comprensione reciproca.
Al direttore - Rispondo a una sua considerazione in cui affermava che non è antisemitismo criticare l’operato dell’esercito israeliano e l’eventuale brutalità. E’ vero, si può. Ma a patto che ci si metta anche nei panni degli israeliani: di chi ha perso un parente o un amico ucciso da un terrorista; dei giovani che devono prestare tre anni di servizio militare perché, dalla nascita della loro patria, vivono sotto minaccia e attacco continuo; dei loro genitori, sopravvissuti a un genocidio reale o costretti a fuggire da paesi mediorientali per paura. Bisogna mettersi nei panni dei militari a cui Hamas tende imboscate con l’aiuto di civili; dei cittadini che si domandano come mai, in due anni, nessun abitante di Gaza abbia aiutato a ritrovare anche solo uno dei rapiti; dei genitori dei ragazzi del Nova Festival, che hanno visto il giubilo al rientro dei pick-up con i loro figli esibiti come trofei, oltraggiati anche da morti. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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