Modena indagini sull’Agenzia per la Mobilità | nel mirino spese e i conflitti d’interesse del Pd

Modena si trova al centro di un terremoto politico che scuote l’Agenzia per la Mobilità (Amo), coinvolta in spese sospette e conflitti d’interesse con il PD locale. Il buco di oltre 500.000 euro scoperto tra aprile e giugno ha acceso i riflettori su una gestione poco trasparente, ma il vero scandalo riguarda i legami stretti tra i vertici dell’agenzia e i leader del partito. Un caso che potrebbe rivoluzionare gli equilibri politici della città.

È un terremoto politico quello che ha travolto l’Agenzia per la mobilità (Amo), partecipata pubblica che gestisce i trasporti del territorio modenese. Un buco da oltre  500.000 euro  emerso tra aprile e giugno scorso ha fatto esplodere un caso che rischia di diventare emblema di cattiva gestione e opacità amministrativa. Ma il punto più delicato è il legame diretto tra l’agenzia e i vertici del  Partito Democratico modenese, in particolare dell’area legata a Stefano Bonaccini.  Amo, infatti, è controllata al 100% da enti pubblici: la Provincia e 47 Comuni, con Modena capofila (detiene da sola il 45% delle quote). 🔗 Leggi su Open.online

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Agenzia per la Mobilità, il bancomat ‘aziendale’ usato in negozi di abbigliamento - Scandali e rivelazioni scuotono l’Agenzia per la Mobilità di Modena: tra bonifici, prelievi sospetti e un bancomat “aziendale” finito nel mirino, emergono dettagli che fanno riflettere sulla gestione delle risorse pubbliche.

Modena, indagini sull’Agenzia per la Mobilità: nel mirino spese e i conflitti d’interesse del Pd; Bufera sulla partecipata, maxi ammanco a Modena. Fratelli d’Italia accusa il Pd; Falle clamorose anche nel controllo, l'Agenzia della Mobilità riparte da Bosi.

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