Forza Libia
In un panorama spesso segnato da polemiche e tensioni, una notizia ha scosso il mondo progressista: il “respingimento” del ministro dell’Interno libico, interpretato come un improvviso e inaspettato gesto di resistenza. La reazione, intensa e scomposta, riflette un desiderio di speranza e cambiamento, anche se forse prematuro. Ma questa vicenda potrebbe davvero segnare l’inizio di una nuova era nei rapporti tra Italia e Libia?
Quando non si è abituati a festeggiare, di solito, si esulta per poco. Anzi, per niente. Così, ieri, da sinistra si sono sentite sopraggiungere voci rotte dalla gioia e scomposte reazioni di giubilo. Il motivo di tanto repentino quanto immotivato buonumore? Il “respingimento” del ministro dell’Interno da parte delle autorità libiche. Nel mondo progressista si fa largo un nuovo mito: il respingitore libico, riscattatore improvviso e imprevisto, ma ben accetto, di tante delusioni elettorali. Il nuovo papa straniero. Esponenti dell’opposizione e stampa d’area hanno alternato giochi di parole più o meno riusciti (“Foglio di via”, “Clandestino” ecc) a una irresistibile euforia per il presunto “schiaffo” assestato dai libici al governo italiano. 🔗 Leggi su Ilgiornale.it
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Libia, specchio delle nostre illusioni: senza forza, niente ordine. Scrive Arditti - La Libia è lo specchio di un’Occidente che ha smarrito la rotta. Giampiero Massolo, sul Corriere della Sera, evidenzia come il caos libico non sia una semplice coincidenza, ma il risultato di scelte errate e mancanza di visione strategica.
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