Un Imam in aiuto dei maranza detenuti nel Beccaria | Per l’integrazione e la redenzione FdI protesta | Un boomerang
In un contesto di forte diversità culturale e religiosa, l’arrivo dell’Imam Abdullah Tchina nel carcere Beccaria di Milano rappresenta un segnale di apertura e inclusione. Con il 78% di detenuti stranieri, di cui l’87% musulmani, questa iniziativa mira a favorire l’integrazione e la redenzione attraverso il dialogo e la cura delle anime. Un progetto che, se ben gestito, può diventare un potente boomerang contro la protesta e la marginalizzazione.
Un Imam per “curare” le anime dei detenuti musulmani, nel carcere Beccaria di Milano che fa registrare il 78% di presenze straniere, di cui l’87% proveniente da paesi di cultura islamica. Ieri la firma di un protocollo tra il Tribunale e la Procura per i minorenni, il Centro di giustizia minorile della Lombardia, l’Ipm Beccaria, l’Arcidiocesi di Milano e un rappresentante della cultura islamica. In carcere entrerà l’Imam Abdullah Tchina, guida religiosa della comunità islamica di Sesto San Giovanni. Un Imam nel carcere Beccaria. “Il senso di questa scelta è nella linea di quella evoluzione che mette in luce come in tanti nostri luoghi vi sia sempre più multiculturalità e la presenza di diverse religioni”, ha spiegato monsignor Luca Bressan, vicario episcopale e firmatario, per l’Arcidiocesi, del Protocollo di intesa siglato presso il Tribunale dei minorenni di Milano, dalla sua presidente Maria Carla Gatto, dal procuratore della Repubblica Luca Villa, dal direttore del Centro per la giustizia minorile della Lombardia Paolo Gabriele Bono, dalla direttrice reggente dell’Ipm Cesare Beccaria Teresa Mazzotta e da Tchina, in rappresentanza della comunità islamica. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it
© Secoloditalia.it - Un Imam in aiuto dei “maranza” detenuti nel Beccaria: “Per l’integrazione e la redenzione”. FdI protesta: “Un boomerang”
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Un Imam arriverà al carcere minorile Beccaria di Milano, e affiancherà il cappellano cattolico (don Claudio Burgio, che è anche direttore della comunità Kayros). È il frutto di un protocollo d'intesa siglato lunedì 7 luglio, presso il Tribunale dei Minorenni da diver Vai su Facebook
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