Rivolte in carcere e casi di violenza sessuale | si aggrava lo scenario dalle indagini alla Dogaia di Prato
La situazione nel carcere della Dogaia a Prato si fa sempre più allarmante, tra rivolte, violenze e comunicazioni clandestine. Le indagini della procura mettono in luce un contesto di degrado e tensione crescente, con scenari che sconvolgono l’opinione pubblica. Un quadro inquietante che richiede interventi immediati e una riflessione profonda sulla gestione e la sicurezza delle carceri italiane. La gravità di quanto emerso non può essere sottovalutata, poiché…
PRATO – Emerge un quadro sempre più degradato dalle indagini in corso della procura di Prato al carcere della Dogaia. Non solo uso frequente, e reiterato dopo le prime perquisizioni, di canali di comunicazione verso l’esterno, ma anche rivolte in carcere e diversi casi di violenza sessuale. Un quadro agghiacciante su cui ha sollevato il velo il procuratore capo Luca Tescaroli, anche con particolari davvero terribili. Nel progressivo e articolato percorso volto a recuperare e ripristinare la legalità in seno al carcere di Prato – volto a sottrarre ai detenuti il controllo del carcere, molti dei quali hanno dimostrato la capacità di gestire l’afflusso e di occultare strumenti di comunicazione (complessivamente sono stati già rinvenuti 41 apparecchi telefonici, tre sim card e un router, dal luglio 2024 al 28 giugno 2025) fuori dal controllo di chi è chiamato a impedirlo e a reprimere, o con la complicità di chi tale ruolo rivestenell’ottava sezione, che ospita la media sicurezza, all’interno della cella 187 – è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro u n ulteriore telefono cellulare custodito, privo di sim card, nella giornata di sabato (5 luglio). 🔗 Leggi su Corrieretoscano.it
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