Il Mondiale per club è solo un tentativo dell’Arabia di affermarsi come luogo felice Süddeutsche
Il Mondiale per Club 2023 si presenta come un palcoscenico globale che va oltre il calcio, diventando un'arma di soft power per l’Arabia Saudita. La Süddeutsche Zeitung sottolinea come questo torneo sia anche un esempio di sportswashing, un tentativo di ridefinire l’immagine internazionale del regime attraverso lo sport. Tra partite e spot istituzionali, emerge una realtà complessa: il calcio come strumento di diplomazia e propaganda.
La Süddeutsche spiega che il nuovo Mondiale per Club è molto più di un torneo di calcio: è una vetrina globale per l’Arabia Saudita, un esercizio di sportswashing (risciacquo dell’immagine attraverso lo sport ndr) in piena regola. Basta accendere Dazn per rendersene conto: tra una partita e l’altra scorrono spot del Ministero del Turismo saudita. Il paradosso è evidente: mentre il calcio si presta a ripulire l’immagine internazionale del regime di Riad, nel giorno dell’inaugurazione del torneo, il 14 giugno, nel regno veniva giustiziato il giornalista Turki al-Jasser. Intanto l’emittente coi suoi giornalisti commenta le partite, ignora le connessioni geopolitiche e si concentra su ciò che “fa spettacolo”. 🔗 Leggi su Ilnapolista.it
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