Pride Month in chiusura | oggi anche in Europa i diritti della comunità Lgbt+ sono sotto attacco
Il Pride Month si avvicina alla conclusione, ma la lotta per i diritti LGBT+ prosegue con intensità. Oggi, anche in Europa, queste conquiste sono minacciate da attacchi e reazioni conservative. Mentre il 30 giugno segna la fine di questa stagione di celebrazioni, è fondamentale riflettere sui progressi e le sfide che ancora ci attendono, ripercorrendo le origini di un movimento che, nato nel 1969 con i moti di Stonewall, continua a combattere per l’uguaglianza e il rispetto universale.
Il 30 giugno finisce il Pride Month, sebbene la stagione dei cortei sia ben più estesa e copra i mesi estivi fino a settembre. In chiusura del mese dell’orgoglio di quest’anno, si possono fare alcuni bilanci per quanto riguarda ciò che è successo in Italia e nel mondo, in relazione alla “questione arcobaleno”. Prima però è necessario fare alcuni passi indietro. Nel 1969, è noto, i moti di Stonewall davano il via alla storia del pride. Dopo le angherie della polizia e di un sistema che schiacciava le soggettività considerate “fuori norma”, la nostra comunità si ribella. Avviando un percorso che culminerà con l’ottenimento di un insieme di diritti nel primo ventennio del nuovo secolo. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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