Iran la propaganda e l’attesa degli inevitabili contraccolpi per gli ayatollah L’analisi di D’Anna
Nel complesso scenario geopolitico tra Iran e Israele, la guerra di propaganda si sta rivelando una delle armi più insidiose e meno visibili. Con l’uso sapiente dei media e delle notizie, Teheran cerca di modellare l’opinione pubblica internazionale, mentre gli Stati Uniti sembrano adottare strategie simili dall’alto. Un conflitto silenzioso ma potente, che potrebbe avere conseguenze imprevedibili: è il momento di capire quali contraccolpi ci attendono nel prossimo futuro.
Dai lanci di missili e bombe ai takes d’agenzia. Meno cruente e sanguinosa degli scontri armati, la guerra di propaganda sta contrassegnando una nuova fase del conflitto in stand by fra Israele ed Iran. Una guerra di propaganda che utilizza la comunicazione per influenzare l’opinione pubblica e manipolare le informazioni, alla quale partecipano “dall’alto” anche gli Stati Uniti, per parafrasare l’impiego dei bombardieri strategici d’alta quota utilizzati per bombardare i siti nucleari iraniani. Con un exploit che ha superato i record del nazista Goebbels, che nel 1944 spacciava per vittorie le continue sconfitte della Wermatch tedesca, e di Al-Sahhaf, soprannominato Alì il comico, il ministro del rais iracheno Saddam Hussein che nel 2003 mentre gli americani entravano a Bagdad annunciò in una conferenza stampa televisiva che l’esercito iracheno aveva circondato le forze Usa, la guida suprema della Repubblica Islamica Alì Khamenei, riemerso dal bunker sotterraneo in cui si era nascosto, ha proclamato a reti televisive unificate la “vittoria dell’Iran” sugli Stati Uniti e su Israele. 🔗 Leggi su Formiche.net
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Iran, la propaganda e l'attesa degli inevitabili contraccolpi per gli ayatollah. L'analisi di D'Anna.
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