Spese NATO al 5% | rischio tasse e tagli a scuola e sanità
L’accordo NATO di portare le spese militari al 5% del PIL ha acceso un acceso dibattito politico in Italia. Mentre il Governo difende questa strategia come una mossa sostenibile e necessaria, l’opposizione avverte di rischi concreti: aumento delle tasse e tagli ai servizi fondamentali come sanità e istruzione. In un confronto che mette in gioco priorità sociali e vincoli economici, il futuro del nostro Paese è in bilico tra sicurezza e benessere.
L’accordo NATO per portare le spese militari al 5% del PIL preoccupa l’opposizione. Secondo il PD, l’Italia rischia più tasse e meno risorse per sanità e istruzione, mentre Meloni difende la scelta come strategica e sostenibile. Il confronto si fa acceso, tra vincoli economici e priorità sociali L’accordo NATO e l’impatto sull’Italia Durante l’ultimo vertice . . 🔗 Leggi su Scuolalink.it
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L’Italia: «Le nostre spese per la difesa al 2% del pil». La Nato: «Serve il 5% da tutti» - L'Italia ha attualmente destinato il 2% del proprio PIL alle spese per la difesa, ma la NATO ha fissato un obiettivo ambizioso: un incremento al 5%.
Translate postQuesto accordo sul raggiungimento del 5% di PIL in #spesemilitari ci costerà 800 miliardi di euro in 10 anni. Soldi tolti alla sanità, alla scuola, ai trasporti, ai salari. Il Governo sta ipotecando il nostro futuro, condannandoci ad anni di nuove tasse Vai su X
Il segretario della Nato Rutte non molla. Insiste acciocché tutti i paesi europei portino al 5 per cento del pil le spese per la "difesa", cioè per il folle piano di riarmo voluto dalla signora von der Leyen, sacerdotessa dei mercati apatridi e vestale del neoliberismo Vai su Facebook
Spese NATO al 5%: rischio tasse e tagli a scuola e sanità; Con l’accordo del 5% alla Nato, più tasse e più tagli alla scuola?; Spese militari al 5% del PIL entro il 2035, il PD all'attacco del governo: 100 miliardi in più per la difesa, tagli a sanità e scuola, tasse in aumento e rischio di sacrificare il welfare per compiacere gli USA.