Separazione carriere Nordio al Senato | I magistrati non hanno il coraggio di esprimersi a favore temono il potere delle correnti
Nel cuore del dibattito politico e giudiziario si cela un’omertà silenziosa: i magistrati, pur dichiarandosi indipendenti, temono di esporsi apertamente a causa delle correnti che dominano la magistratura. Un coraggio nascosto che impedisce loro di sostenere pubblicamente le riforme desiderate. È giunto il momento di rompere il silenzio e affrontare con trasparenza le sfide che minano l’autonomia della giustizia, perché solo così si potrà garantire una vera separazione delle carriere.
“La magistratura è sicuramente indipendente – e deve restarlo – dal potere politico e dall’esecutivo ma non è affatto indipendente da se stessa. È vincolata da tutta quella matassa ingarbugliata di potere, che si chiama correnti, per la quale i magistrati hanno il coraggio di manifestare in piazza, ma non hanno il coraggio di dire apertamente che sono favorevoli a certi provvedimenti, come questo. Ce lo vengono a dire sottovoce ma non hanno il coraggio di dirlo in faccia, perché se lo dicessero sarebbero eliminati dalla struttura del potere delle correnti”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenendo in Aula al Senato per le repliche dopo la discussione generale sulla riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pm. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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