Pil per la difesa al 5% De Meo Capo delegazione Nato | Non solo armamenti Italia leader di manifattura e componentistica
L’Italia si conferma protagonista nel panorama della difesa, grazie alla strategia di allocare il 5% del PIL entro il 2035. Con la guida di De Meo e il sostegno di Giorgia Meloni, il paese punta a rafforzare le capacità militari senza sacrificare le risorse fondamentali come la sanità. Ma quali sono le reali implicazioni di questa scelta ambiziosa? Continua a leggere per scoprire come l’Italia si sta affermando come leader di manifattura e componentistica nel settore della difesa.
All’indomani del vertice Nato, l’Italia ha ottenuto una certa flessibilità nell’attuazione dell’impegno di destinare il 5% del Pil entro il 2035 alla difesa. La premier Giorgia Meloni, all’interno del dibattito politico che si è scatenato, ha rassicurato che tali risorse non finiranno col sottrarre fondi a settori essenziali. Uno si tutti, la sanità. (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com Per analizzare il complesso quadro entro cui i Paesi dell’Alleanza Atlantica si stanno muovendo e fare il punto della situazione abbiamo sentito Salvatore De Meo (Ppe – Forza Italia), capo delegazione del Parlamento europeo presso l’Assemblea parlamentare della Nato. 🔗 Leggi su Notizie.com
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L’Italia: «Le nostre spese per la difesa al 2% del pil». La Nato: «Serve il 5% da tutti» - L'Italia ha attualmente destinato il 2% del proprio PIL alle spese per la difesa, ma la NATO ha fissato un obiettivo ambizioso: un incremento al 5%.
Translate post5% del Pil per la Difesa? Ma certo, Presidente! E così, tranne la Spagna, tutti i Paesi Nato obbedirono entusiasti all’ultimo diktat di #Trump Poi ognuno farà quel che può, specie l’Italia che non può, ma l’importante era far contento il Capo. Missio Vai su X
Il presidente Usa rivela sui social il messaggio del capo della Nato che loda il suo ruolo decisivo sugli impegni di spesa per la difesa Vai su Facebook
Difesa: visita del Generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, nei Teatri Operativi in Lettonia, Ungheria e presso i Comandi NATO di Brunssum, Mons e Ramstein; Difesa, Portolano: «Forti carenze nelle munizioni, bel gap da colmare»; ConnAct Difesa: a Roma focus sulle sinergie tra Nato, Ue e Italia.
La Nato presenta il conto: per la difesa sborseremo 445 miliardi in dieci anni - Entro il 2035 gli alleati dovranno aumentare al 5% del Pil gli investimenti in spese militari e sicurezza. Si legge su huffingtonpost.it
Meloni sul riarmo Nato: "Impegni dell’Italia sostenibili e necessari" - La presidente del Consiglio ha spiegato che anche Madrid ha firmato il documento finale che impegna i 32 alleati a spendere, entro il 2023, il 5% ... Lo riporta agoramagazine.it