Violare il tabù dell' atomica a parole è già metà dell’opera
Tra le storie di un passato che ancora vive e il brulicare di un presente in movimento, si cela la magia delle innovazioni che hanno rivoluzionato il nostro modo di viaggiare. La memoria di quella linea storica, simbolo di progresso, ci invita a riflettere su come le invenzioni cambino il mondo e le nostre vite. E mentre il treno sfreccia verso nuove avventure, non possiamo fare a meno di chiedere: quale sarà la prossima rivoluzione?
Sono troppo disordinatamente in viaggio per scrivere del mondo nuovo, e del resto conviene trattenere il respiro per un po’. Ho appena preso la Linea 2 a Pietrarsa, sul cui muro una grande scritta dice: “3 OTTOBRE 1839, L’INVENZIONE PIU’ RIVOLUZIONARIA DELLA MODERNITA’, IL TRENO”. (Era la Napoli-Portici, la prima ferrovia in Italia). Andavo alla stazione centrale, per soli 1 euro e 50, da un lato avevo il mare, dall’altro il Vesuvio. Il più rivoluzionario poeta della modernità, di cui era piuttosto sdegnoso, Giacomo Leopardi, nel 1836, solo due anni prima che arrivasse il treno, a un paio di fermate oltre la mia, a Torre del Greco, scriveva “La ginestra”, sotto “l’arida schiena del formidabil monte sterminator Vesevo”. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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Senza tabù si scivola nell’abisso. L’uscita di sicurezza? Dico tre parole: Europa, Onu, Helsinki - Senza tab249 si scivola nell'abisso, eppure l'Europa, l'ONU e Helsinki sembrano ormai lontani ricordi di un passato di speranze.
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