Non esistono rimedi magici contro il sovraffollamento turistico

Solo i residenti, gli artisti o coloro che hanno prenotato un soggiorno possono sperare di accedere, creando così una gestione più equa e sostenibile del turismo. In un mondo dove le mete più affascinanti rischiano di perdere il loro charme sotto il peso delle folle, è fondamentale trovare soluzioni che rispettino sia le città sia i visitatori. Ma quali strategie possano davvero funzionare? La risposta richiede un approccio innovativo e condiviso.

Partiamo dal considerare il numero chiuso, così come si è cercato di applicarlo con l’installazione dei tornelli a Venezia (una misura controversa, ancora in discussione al momento in cui si scrive, sperimentata per un breve lasso di tempo e accantonata), o del limite di accesso, previo pagamento, ad alcune spiagge, come a Stintino, nel Nord Sardegna. In città d’arte come Venezia, come faccio a decidere chi ha diritto a entrare? Solo i residenti? E se un residente, magari per necessità, riceve la visita di un parente che vive altrove, quest’ultimo deve essere considerato alla stregua di un turista?  Guardiamo al pagamento di 3,5 euro e alla prenotazione richiesti per stare sulla spiaggia de La Pelosa, a Stintino, dal 1° giugno al 31 ottobre: la capienza massima stabilita è di 1. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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