Non riuscite a smettere di leggere brutte notizie? Ecco perché il vostro cervello è ‘drogato’ di doomscrolling
Hai mai sentito parlare di doomscrolling? Quel gesto automatico di sfogliare incessantemente notizie negative, che sembra diventare una dipendenza. Il nostro cervello si abbandona a questa routine, alimentando ansia e stress senza rendercene conto. Ma perché ci troviamo così irresistibilmente attratti da queste news oscure? La risposta potrebbe sorprenderti, e scoprirlo è il primo passo per riprendere il controllo della nostra mente e del nostro benessere digitale.
C’è un gesto che molti di noi compiono ogni giorno, spesso senza nemmeno accorgersene. Si prende lo smartphone, si apre un social o una testata online, e si inizia a scorrere, pagina dopo pagina, tweet dopo tweet, video dopo video, concentrandosi su notizie cupe, allarmanti, angoscianti. Si chiama doomscrolling, dall’unione di doom, rovina, destino tragico, e scrolling, scorrere, ed è diventato uno dei comportamenti digitali più discussi dell’ultimo decennio. A coniare il termine sono stati alcuni utenti di Twitter già nel 2018, ma è durante il 2020, l’anno della pandemia globale, che la parola ha fatto il suo ingresso nel lessico quotidiano. 🔗 Leggi su Cultweb.it
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