28 anni dopo invita a domandarsi che tipo di umanità sopravvive in caso di apocalisse

28 anni dopo invita a riflettere su quale sia veramente l'umano che sopravvive in caso di apocalisse. Questo film horror avvincente ci tocca nel profondo, ricordandoci come anche noi abbiamo attraversato epidemie e crisi globali che hanno svuotato le città e segnato le vite di tutti, specialmente dei più piccoli. Nella scena iniziale, un gruppo di bambini diventa vittima di un'incursione dei non morti, un momento che ci costringe a chiederci: cosa resta della nostra umanità?

28 anni dopo è un film horror avvincente che a distanza di 23 anni ci colpisce sotto due aspetti, perché ci ricorda come anche che noi stessi, ormai, siamo passati da un'epidemia globale che in qualche modo ha svuotato le strade per mesi e. che i più piccoli sono sempre i primi a pagare le conseguenze degli eventi globali più traumatici. Proprio nella scena iniziale, un gruppo di bambini cade vittima di un'incursione dei non morti. È un momento estremamente raccapricciante, e per un attimo ci si chiede in cosa ci si stia cacciando. Fortunatamente, si viene presto ricompensati con una storia sempre più avvincente che accosta in modo intelligente due tipi di persone. 🔗 Leggi su Gqitalia.it

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