I miei volevano che facessi l’avvocato nella provincia italiana non c’è spazio per uno che suona il pianoforte | la storia di Filippo Arlia dalla Calabria alla Carnegie Hall di New York
Dalla Calabria alla celebrità internazionale, la storia di Filippo Arlia è un sorprendente esempio di passione e talento che supera ogni confine. Dopo aver ospitato leggende come Billie Holiday e i Beatles, ora il suo nome risuona nella prestigiosa Carnegie Hall di New York. Ma Filippo non si ferma: desidera restituire alla sua terra le emozioni e le opportunità vissute, ispirando i giovani musicisti calabresi a sognare in grande.
Ha ospitato Richard Strauss, Billie Holiday, Maria Callas, Judy Garland, i Beatles, Tony Bennett e molti, molti altri. Ora la Carnegie Hall, la più famosa sala da concerti di New York, ha aperto le porte (per la seconda volta) a Filippo Arlia, pianista e direttore d’orchestra enfant prodige. Una storia di successo partita dalla Calabria, terra che non ha mai lasciato e dove anzi ora cerca di restituire la sua esperienza ai ragazzi, i musicisti di domani. Cresciuto con due genitori musicisti, è facile immaginare che la vocazione per la musica sia arrivata presto. E invece no: “All’università ho studiato Giurisprudenza, perché mia mamma desiderava che facessi l’avvocato e ci ha provato con tutte le sue forze – racconta a FqMagazine. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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«I miei volevano che facessi l’avvocato», dice Luca. «Ho ritrovato la felicità curando le piante»; Cristiana Dell'Anna: «Il cinema? Noi donne guadagniamo la metà degli uomini. I miei volevano facessi il medico; Domenico Vacca, re del lusso: «Nelle mie collezioni i colori della Puglia».
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Antonino Cannavacciuolo: “Mio padre voleva facessi il medico, non mi ha mai detto che sono bravo” - io mi sono impuntato e a 13 anni gli ho detto: o mi fai fare il cuoco o non faccio niente". Si legge su fanpage.it