28 Anni Dopo | la recensione – Danny Boyle torna per rinnovare nuovamente il genere horror

Dopo 28 anni, Danny Boyle torna a rivitalizzare il genere horror con un nuovo capolavoro che promette di scuotere ancora una volta gli spettatori. Dal suo rivoluzionario debutto con 28 Giorni Dopo, l’immaginario delle epidemie è cambiato drasticamente, lasciando un’impronta indelebile nel cinema. Questa nuova fatica, dal budget contenuto ma ricca di dettagli e intensità, mira a ridefinire le paure moderne e a sorprendere anche i fan più affezionati. La suspense è appena iniziata.

L’immaginario dietro le epidemie cambiò per sempre dopo l’uscita di 28 Giorni Dopo. Nel 2002, un Danny Boyle sulla cresta dell’onda, usciva nelle sale con un film diventato oggi un cult. Un progetto rivoluzionario, low budget ma estremamente curato e crudo, che seppe reinventare il genere horror europeo raccontando un’epidemia estremamente vicina alla realtà e trasformando gli zombie (o per meglio dire, gli infetti) in creature veloci e rabbiose. A distanza di 23 anni dal capitolo originale, e dopo un interessante sequel uscito pochi anni dopo, la saga di Danny Boyle e Alex Garland torna al cinema per raccontare una nuova (e grande) avventura nel mondo degli infetti inglese. 🔗 Leggi su Nerdpool.it

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