Referendum inutile disagio ignorato
Il fallimento del referendum sul lavoro mette in luce una criticità profonda: la distanza tra i lavoratori e le istituzioni rappresentative. La scarsa partecipazione riflette un’assenza di consapevolezza e coinvolgimento, che alimenta insoddisfazioni e disillusione. È fondamentale rimettere al centro il dialogo e l’educazione, affinché i lavoratori possano riconoscere le proprie esigenze e rivendicare un futuro più equo. Solo così si potrà invertire questa tendenza negativa.
Il fallimento del referendum sul lavoro ci fa capire come il sindacato e l'intera opposizione facciano fatica a raccogliere le istanze dei lavoratori, che non hanno risposto alla chiamata alle armi del referendum. Il problema, a mio avviso, è che i lavoratori stessi non sono consapevoli dei problemi che attanagliano la loro carriera e che portano a grandi insoddisfazioni sul lavoro. La discussione si concentra infatti quasi sempre sul basso livello dei salari, sull’alto livello di precarietà o sul mancato rispetto del diritto dei lavoratori, ma questi fattori non sono cause, bensì conseguenze. Conseguenze di un’economia che non si innova e sta diventando troppo vecchia e fa fatica ad adattarsi alle necessità della contemporaneità. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
© Ilfoglio.it - Referendum inutile, disagio ignorato
In questa notizia si parla di: referendum - inutile - disagio - ignorato
Referendum, (inutile) plebiscito per il “sì”. Ma sulla cittadinanza le distanze si accorciano - Il referendum sulla cittadinanza, con il suo risultato schiacciante a favore del “sì”, sembra aver acceso un dibattito acceso ma con scarsi effetti concreti: l’affluenza del 30% lascia infatti il senso di una vittoria parziale e priva di peso reale.
Referendum inutile, disagio ignorato.