Lavoratori sfruttati come schiavi imprenditore degli abiti usati condannato Minacce scherno e insulti razzisti
Una gravissima vicenda di sfruttamento e prevaricazione scuote Prato: un imprenditore condannato per aver ridotto in schiavitù lavoratori migranti, tra minacce, insulti e razzismo. La sentenza rappresenta un passo importante nella lotta contro le ingiustizie sociali e il lavoro nero. È un monito che evidenzia come violenze di questo tipo non possano essere tollerate nella nostra comunità. La giustizia ha fatto il suo corso, ma resta ancora molto da fare per garantire diritti e dignità a tutti.
Prato, 17 giugno 2025 – Due anni di reclusione e 500 euro di multa: è la condanna inflitta in primo grado all’imprenditore Gennaro Iacomino. Per il giudice del Tribunale di Prato è colpevole di aver sfruttato diversi lavoratori nordafricani nelle sue due imprese attive nel redditizio mercato del riciclo degli abiti usati. Assolti invece gli altri imputati, appartenenti al gruppo familiare del condannato. A Iacomino sono state applicate anche le pene accessorie dell’interdizione dagli uffici direttivi delle imprese e delle persone giuridiche e il divieto di concludere contratti di appalto, cottimo fiduciario, fornitura di opere, beni o servizi riguardanti la pubblica amministrazione, l’esclusione da finanziamenti, contributi, sussidi e agevolazioni pubbliche relativi all’edilizia per due anni. 🔗 Leggi su Lanazione.it
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