Francesco Cecchin 46 anni dopo | la veglia per non dimenticare un pezzo di storia italiana Di padre in figlio
Sei passati 46 anni da quel tragico giorno del 1979, quando Francesco Cecchin, giovanissimo militante del Fronte della Gioventù, perse la vita in un atto di violenza che ancora echeggia nel ricordo collettivo italiano. Un episodio che rappresenta un pezzo di storia fatta di odio e ideologia, ma anche di speranza e resilienza. La memoria di Francesco vive nel nostro cuore, affinché non si ripetano mai più simili tragedie.
Aggredito e scaraventato giù da un muretto di 5 metri, “con le chiavi strette in mano, strano modo per morire”, come recita Generazione ’78 di Francesco Martinelli. Era il 28 maggio 1979, Francesco Cecchin giovanissimo militante del Fronte della Gioventù, appena 17enne, morirà dopo 19 giorni di coma il 16 giugno. Sono passati 46 anni da quel giorno maledetto, scaturito dall’odio ideologico degli anni di piombo, quando la destra politica non aveva diritto a esistere e ‘uccidere un fascista’ non era reato. Da allora un’intera comunità, i suoi coetanei oggi sessantenni, ma anche giovani militanti di Gioventù nazionali nati decenni dopo, lo ricordano con una veglia simbolica davanti a quel muretto, a due passi da piazza Vescovio. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it
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