Referendum Gelmini | Una débacle per la sinistra
Il referendum Gelmini si rivela una sconfitta per la sinistra, evidenziando come il massimalismo e il rovesciamento delle proprie riforme possano danneggiare la credibilità politica. Con un'affluenza così bassa, si mette in discussione la capacità di questa coalizione di rappresentare una valida alternativa al governo Meloni. La strada intrapresa, lontana dai principi di coerenza e dialogo, rischia di compromettere il futuro del centrosinistra.
ROMA – “Con un’affluenza così bassa, i referendum che dovevano essere un “avviso di sfratto” per il governo Meloni si trasformano in una débacle per la sinistra. Aver imboccato la strada del massimalismo fino al punto di rinnegare le proprie riforme, come ha fatto il PD a guida Landini-Schlein, sarà forse utile per riempire le piazze, ma non lo è per conquistare gli elettori e proporsi come coalizione di governo”. E’ quanto scrive sui social l’ex ministra Mariastella Gelmini, ora senatrice di Noi Moderati. “I cinque quesiti, sbagliati nel metodo e nel merito, hanno peraltro dimostrato come quell’insieme di forze oggi all’opposizione possano al massimo rappresentare un cartello elettorale ma non una coalizione: neanche all’interno dello stesso partito democratico, infatti, era condivisa la posizione dei cinque sì, figuriamoci nella coalizione arlecchino messa insieme dalla Cgil”, aggiunge. 🔗 Leggi su Lopinionista.it
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Referendum, affluenza al 30%: per la sinistra la débacle è totale. Fazzolari: «Il governo ne esce rafforzato» - I referendum di metà mandato hanno confermato una vittoria netta per il governo Meloni, rafforzando la sua posizione e indebolendo la sinistra.