Riccardo morto dopo il taser a Pescara I genitori | “Era necessario usarlo? Si fidava della polizia”
La tragica vicenda di Riccardo Zappone, morto a Pescara dopo l’intervento con il taser, scuote l’opinione pubblica e riaccende il dibattito sulla legittimità e i rischi dell’uso di questa tecnologia. I genitori denunciano: “Non era un giocattolo”, sottolineando la delicatezza e le conseguenze di decisioni così cruciali. Ma quanto è davvero sicuro il taser? La risposta potrebbe cambiare le sorti di future situazioni di emergenza. Continua a leggere.
La madre di Riccardo Zappone, morto a Pescara dopo essere stato colpito dal taser dalla polizia: "Non è un giocattolo. Non possiamo ignorare che in altri casi il suo uso si è concluso con la morte". 🔗 Leggi su Fanpage.it
Contenuti che potrebbero interessarti
Pescara, Riccardo Zappone, 30 anni, morto dopo l’uso del taser. Quanto è sicuro l’uso di armi «a impulsi elettrici»? - A Pescara, la tragica morte di Riccardo Zappone, 30 anni, dopo l'uso del taser da parte della polizia, riaccende il dibattito sulla sicurezza delle armi a impulsi elettrici.
Segui queste discussioni su X
Riccardo Zappone, il 30enne morto ieri a Pescara dopo un intervento della polizia con il taser, durante la rissa con i tre indagati è stato "percosso con violenza, anche mediante uso di un bastone di legno, sino a subire ferite sanguinanti". E' quanto sostiene l Tweet live su X
Riccardo Zappone, 30 anni, è morto di infarto dopo essere stato colpito con il taser all'interno di un commissariato della Polizia di Stato a Pescara. Il padre chiede giustizia: ""Mio figlio era in cura al centro di salute mentale, siamo scioccati" Tweet live su X
Su questo argomento da altre fonti
- Pescara, Riccardo Zappone, 30 anni, morto dopo l’uso del taser. Quanto è sicuro l’uso di armi «a impulsi elettrici»?
- Morto dopo il taser, tre indagati per la rissa. «Riccardo Zappone colpito con un bastone di legno»
- Pescara, 30enne morto dopo intervento con un taser: tre indagati per la rissa
Magherini, il fratello: “Riccardo morto sotto gli occhi di tutti: come potevano i carabinieri a non
