Ucraina | Zelensky quello russo è ultimatum inaccettabile non memorandum

In un contesto geopolitico sempre più teso, le parole di Volodymyr Zelensky risuonano come un campanello d’allarme. L’ultimatum russo presentato durante i colloqui di Istanbul segna un punto di non ritorno nelle dinamiche del conflitto ucraino. Mentre il mondo osserva con trepidazione, la distinzione tra negoziato e imposizione si fa sempre più labile, rivelando le sfide cruciali per la pace in una regione martoriata.

Milano, 4 giu. (LaPresse) – Quello presentato dalla Russia all’Ucraina nel secondo round di colloqui tenutosi il 2 giugno a Istanbul non è un memorandum, ma un ultimatum. È quanto ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nei suoi primi commenti pubblici sul testo, in cui Mosca ha illustrato le sue condizioni per tregua e pace. “Si tratta di un ultimatum e né la parte ucraina lo accetterà, né nessuno lo prenderà sul serio, perché è un ultimatum. Questo memorandum è un malinteso”, ha detto Zelensky. Nel testo la posizione di Mosca appare invariata, con condizioni che già in passato sono state respinte da Kiev e dall’Occidente. 🔗 Leggi su Lapresse.it

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