La Gaza humanitarian foundation ha chiuso per un giorno i centri per la distribuzione di cibo
In un contesto di crisi umanitaria crescente, la chiusura dei centri di distribuzione da parte della Gaza Humanitarian Foundation per un giorno segna un drammatico punto di rottura. Le notizie di sparatorie nelle vicinanze evidenziano la fragile situazione in cui vivono i civili. Con ventisette vite spezzate, il dramma quotidiano di Gaza continua a scuotere l'opinione pubblica mondiale, richiamando l'attenzione su un conflitto che sembra non avere fine. La solidarietà è più necess
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato di aver aperto il fuoco nei pressi di un punto di distribuzione del cibo della Gaza humanitarian foundation (Ghf) a Rafah, nel sud di Gaza. Stando al bilancio del ministero della Salute della Striscia, controllato da Hamas, sono state uccise almeno ventisette persone palestinesi mentre cercavano di ricevere un pasto. I feriti sarebbero almeno novanta. Episodi simili si sono verificati anche nei due giorni precedenti. Martedì 3 giugno, mentre la folla si dirigeva verso il punto di distribuzione attraverso percorsi designati, l’esercito israeliano avrebbe sparato dei colpi di avvertimento prima di puntare direttamente a un gruppo considerato «sospetto» che si stava avvicinando ai militari dell’Idf e ai banchi della Gaza humanitarian foundation (Ghf), l’ong creata da Israele per gestire e controllare gli aiuti umanitari nella Striscia. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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