Train surfing in metrò Il buco nel codice penale e il rischio dell’impunità

Il fenomeno del train surfing, che sta attirando sempre più giovani sulle metropolitane italiane, solleva interrogativi seri sulla sicurezza e sull’impunità. In un contesto in cui la cultura della sfida e dell'adrenalina si diffonde rapidamente, il caso dei due passeggeri sul metrò mette in luce una falla nel codice penale. Fino a dove ci si può spingere per cercare emozioni forti senza conseguenze? La risposta potrebbe riscrivere le regole del gioco!

Non c’è stata interruzione di pubblico servizio: il macchinista del metrò non si è accorto dei due passeggeri abusivi in bilico sull’ultimo vagone del treno; e di conseguenza la marcia del convoglio in viaggio sulla linea verde non si è mai arrestata. E neppure si può configurare il danneggiamento, considerato che al momento non risultano guasti o lesioni alle strutture metalliche che hanno fatto da mini piattaforma alla censurabile bravata dei surfisti metropolitani. È il paradosso delle cosiddette " sfide estreme ", che si stanno pericolosamente diffondendo tra i giovani negli ultimi anni: chi lancia la challenge o ne accetta le regole mette a repentaglio la sua incolumità e in alcuni casi quella di altre persone, ma rischia poco o nulla dal punto di vista legale. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it

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